Ultimamente mi sembra di vivere in un universo parallelo. Ieri, tornando a casa, guardavo fuori dal finestrino della macchina e ho avuto come la sensazione di essere finita dentro a un meraviglioso delirio surrealista di inizio 900. Il vuoto nello stomaco, un brivido lungo la schiena. Avrei voluto che quel viaggio non finisse mai. La musica che accarezzava i sensi, il buio dell'autostrada, la mia mano che sfiorava quella del mio ragazzo e il suo sorriso nel momento in cui il mio sguardo incrociava il suo. Quando sono dovuta scendere dalla macchina mi è sembrato di essermi appena svegliata bruscamente da un sogno.
Già, perchè la realtà non è quella. Nel mondo reale è tutto dannatamente più complesso, incasinato e angosciante. Ma (c'è un ma) si ha sempre la possibilità di ritagliarsi un momento di bellezza, di perfezione per quanto sfuggevole, effimero e breve. Io vivo per quegli istanti. Vivo per il piacere, per la golosità, per i vizi e per i difetti. Non c'è nulla di più appagante. E se mi attende l'inferno, poco male. Brucerò gongolante.